Jacob Blog

niedziela, 23 września 2007

Cari amici ci siamo. Domani pomeriggio l’Arsenal “torna a casa” per ospitare il primo torneo internazionale pre-season amichevole, che vedra’ partecipare il Paris S. Germain (che ha lo stesso Fly Emirates sulla maglietta), il Valencia e l’Inter di Milano.
Un torneo che vale calcisticamente poco o molto, ma questo dipendera’ da coem le squadre decideranno di affrontarlo. Io sono quasi certo che sara’ solo una festa per 120mila spettatori, felici di passare 4-5 ore al giorno dentro il meraviglioso stadio dei Gunners e vedersi alcune stelle mondiali tentare di fare qualche bella giocata, ma anche molto attenti a non farsi male (che e’ poi la cosa principale).
Io ci saro’, meglio dire che ancora non ho la sicurezza di esserci domani pomeriggio per via di impegni precedenti, ho i biglietti ma…. Mentre domenica ci saro’ anche se cade il Mondo.
Di certo l’Arsenal sara’ ben diverso da quello che mercoledi’ ha giocato in Austria (e perso) contro il Salzburgh, una squadra rivoluzionata 4-5 volte in corsa e con l’assenza di 5-6 titolari importanti, da Gilberto a Fabregas, lasciati a riposo per l’intera partita anche in previsione del dopo impegno del weekend.
Ad ogni modo la partita di mercoledi’ scorso ha detto che Da Silva (Eduardo sulla maglietta) e’ decisamente elemento interessante e che potrebbe lasciare un’impronta importante sulla stagione prossima. Ha anche detto che il centrocampo con Diaby e Denilson non soffre assolutamente il confronto con quello formato da Gilberto e Fabregas. Ha detto che Van Persie e’ una furia e che io mi ci gioco alcune sterline che lui diventera’ il capocannoniere della Premier League. Ma dato che ci sono mi sa che aumento la cifra da me giocata per la vittoria finale della squadra nel campionato prossimo. Ad ogni modo non perdetevi il torneo che verra’ trasmesso live anche dalle TV e spero di aver tempo per scrivere qualcosa tra una partita e l’altra, ma male che vada importante report (con foto) potrete trovarlo ondine lunedì mattina.

Telesur è la nuova tv dell'America del Sud, una tv pubblica nel vero senso del termine. La pubblicità è praticamente inesistente, si parla del popolo, si parla con il popolo, la gente è la vera protagonista di questa di tv. Niente gossip, le notizie e l'nformazione poi non sono assolutamente condizionate dal pensiero unico e dal punto di vista Usa.

Telesur in streaming:
http://www.arcoiris.tv/modules.php?name=Content&pa=showpage&pid=34
(date un'occhiata per qualche minuto, confrontate la diversità rispetto alla Rai, unico requisito capire un minimo lo spagnolo...e poi, se volete, ditemi se la Rai è ancora nostra, cioè se si può ancora definire tv pubblica a tutti gli effetti).

Il sito di Telesur tv
http://www.telesurtv.net/

...da noi invece i protagonisti sono quasi sempre i vip, gli sponsor che condizionano l'informazione, il gossip fuorviante, gli stupidi reality show ecc. Le eccezioni sono poche.
La Rai che è una tv pubblica, secondo me, non dovrebbe far pubblicità, invece in questi anni ha voluto seguire sempre più il modello della tv commerciale. Anche in Rai, i reality show, il gossip e gli sponsor abbondano...e la cultura? Una tv pubblica non può mettere la cultura un gradino sotto i programmi trash citati sopra. L'eccezione è Rai 3 che ha un discreto palinsensto per quanto riguarda l'informazione culturale, credo che però le altre reti Rai dovrebbero lasciar meno spazio ai palinsesti e ai modelli tipici delle televisioni commerciali. Una tv pubblica ha il dovere di fare trasmissioni più vicine alla gente e non vicine agli sponsor. Per far questo, basterebbe un governo che sostiene veramente il servizio pubblico, e poi la riduzione dei numerosi e assurdi ingaggi da centinaia di miliaia di euro di numerosi vip e personaggi di spettacolo...(ovviamente ridurre alcune spese inutili, tipo effetti scenici troppo appariscenti e lussuosi, l'eccessivo acquisto di abiti firmati, ecc ecc.)
...lasciare più opportunità e spazi alle giovani leve che di certo mirano ad un buon stipendio, ma non a quelle cifre assurde che spesso vengono richieste dai cosidetti veterani dello spettacolo.
Dovremmo prendere esempio da Telesur, una tv veramente pubblica, moderna, giovane e rivoluzionaria...una tv fatta veramente per la gente, al servizio della gente...e non al servizio degli sponsor.

Possibile che dopo tutti i servizi agiografici su Marchionne si scopra che la Fiat ha bisogno di 2000 prepensionati italiani (perchè immagino nel resto degli stabilimenti al di fuori dell'Italia assumi)?

Sarà un caso che il risanamento è iniziato quando il governo Berlusconi ha detto agli Agnelli arrangiatevi! E loro effettivamente si sono arrangiati con dei manager migliori.

Ovviamente nemmeno il Sole 24 Ore sempre pronto a spingere per interventi sulle pensioni dice niente su questo ennesimo caso di prepensionamento anticipato.
Comunque non è strano, sono anni che ci raccontano di prepararci a vivere in un mondo flessibile e guarda caso quando sono i loro editori ad provare ad usare la flessibilità ecco che diventa un attacco all'indipendenza ed autorevolezza dei giornalisti.

bastardi. brutti bastardi questa volta mi avete fatto davvero scuotere la testa in segno di rassegnato, sdegnoso e profondo diniego. pure a me che avevo detto che avrei accettato in silenzio la serie b, la serie c, la radiazione, la penalizzazione, la pubblica gogna, il ludibrio generale e incondizionato, delle curve, delle piazze, dei banconi del bar, degli edicolanti e di tutte quelle categorie dello spirito e della mente che unite vanno a formare il giudizio del popolo. come un fottuto samurai avrei accettato il triste e ignominioso naufragio del mio club e di una parte della mia esistenza. una sola condizione avevo posto alla serena accettazione del verdetto: che fosse per il bene del calcio e per l’annientamento sistematico e definitivo di quella generazione di reggenti che l’avevano lasciato scivolare nella merda. avrei accettato di scendere di una categoria ulteriore pur di poter mettere la pietra tombale sulla carriera di quel poltronissimo manovratore che invece da domani, anzi da oggi, potrà tornare a dirigere federazioni, presiedere leghe, magari organizzare europei e mantenere in piedi quel sistema talmente tanto vituperato che finito il processo che avrebbe dovuto affossarlo è più forte di prima. sento già parlare di ipotesi matarrese alla lega calcio e di alessandro gaucci dirigente del genoa. gongolano presidenti bancarottieri e falsificatori di passaporti, colpevoli di reati penali per i quali non sono stati perseguiti nemmeno dalla giustizia sportiva. i monopolisti che tenevano 40 squadre per i coglioni con i diritti televisivi, che istruivano guardalinee tramite un “collaboratore” e che facevano pagare l’opposizione politica interna alla lega calcio con torti arbitrali e conseguente retrocessione potranno ricominciare a correre sorridenti sui manti erbosi di mezza europa, con una penalizzazione talmente ridicola che non fa che legittimare la loro improbabile presunzione di innocenza. magari è solo che dovendo mangiare il piattino di merda avrei ardentemente desiderato una lista più estesa dei commensali, eppure vivrò per sempre con la certezza che questo processo nato come fulgida espressione dell’etica sportivo-giudiziaria si è rivelata una triste guerra intestina al sistema la cui sola conseguenza alla luce dei fatti è stata quella di liberare una posizione di potere al fine di lasciare spazio a nuovi (nuovi un cazzo) occupanti.
comunque noi altri sgambettiamo rassegnati su quei campetti di periferia di cittadine che un tempo ci ospitavano nel precampionato e che adesso ci ospiteranno pure in campionato. i più eminenti membri della curva che si accoltellano fuori dal ritiro, forse sperando di fare clamore con la notizia dei due accoltellati mentre la notizia veramente tragica è che sia sopravvissuto qualcuno. il nuovo allenatore l’ho stimato talmente tanto da giocatore che non posso non dargli fiducia, ho solo qualche riserva sulla scelta di affidarsi a un tecnico che così giovane ha già dimostrato una spiccata propensione a perdere le finali di champions come un suo illustre predecessore (ma intanto per un bel po’ non sarà un nostro problema). l’allenatore vecchio si è scagliato sul cadavere ancora caldo della sua vecchia squadra per farne scempio delle spoglie con un cinismo e un bastardismo che mi hanno schifato nell’intimo, adeguandosi per altro allo stile di uno dei club più ributtanti e indegni della storia del calcio (spero perdano tutto il perdibile). il nuovo presidente non ha saputo sottrarsi al rito dell’esibizione dei testicoli, con risultati però altalenanti, perché negare che cannavaro sia stato ceduto quando le merdengues l’hanno già presentato, vestito e sponsorizzato mi sembra una strategia di comunicazione che non si capisce esattamente dove cazzo dovrebbe portarci. lo smembramento della squadra è stato doloroso del previsto ma ormai rimangono poche lacrime da versare. vada pure ibrahimovic, che in questi due anni ha sfoderato giocate per le quali se non mi avessero trattenuto mi sarei strappato i coglioni seduta stante, però la sua atavica discontinuità potrebbe essere insostenibile in una stagione terrificante come quella che ci aspetta. in effetti non è molto adatto alla serie b anche perché a farsi beffe di materazzi al massimo ti becchi una randellata sulle caviglie ma a provare un tunnel ai danni di uno stopper del frosinone con ogni probabilità si paga con la vita. per trezeguet ho sempre coltivato una venerazione che trascendeva di gran lunga i limiti del venerabile, anche a causa della mia nota passione per i centravanti brutti e scoordinati. in questo caso trattavasi poi del più efficace e micidiale centravanti che io mi ricordi, del quale mi mancheranno soprattutto gli stacchi inarrivabili e le conseguenti traiettorie spiazzanti impresse al pallone. la sua eventuale dipartita lascerebbe però spazio al mio grande sogno di tifoso: il panterone titolare. alcuni detrattori potrebbero obiettare che non è una bella roba sostituire trezeguet con un centravanti che è uguale a trezeguet, solo più lento, più grosso, più brutto, più scazzato, meno tecnico, meno prolifico, meno utile e meno capace di giocare a pallone. però con un randello che gli penzola dalle ginocchia che iddio ce ne scampi. e per la visione del tutto aliena che ho io del terzomondismo calcistico, in serie b contano molto di più gli attributii della tecnica. e marcelo danubio zalayeta può darci il contributo centimetrico indispensabile alla promozione. anche perché il sostituto più appetibile ormai si è accasato altrove, dal momento che è notizia di questi giorni che supermario jardel ha firmato per il beira mar e posato il suo enorme culo sul lungomare di aveiro, ridente cittadina della costa centrale portoghese definita, probabilmente da una avventore fatto di crack, la venezia lusitana. le prime indiscrezioni parlano di un paio di etti di sovrappeso e leggero ritardo di condizione. ci piace leggere tra le righe e immaginare quella sua faccia da discoteca all’ora di chiusura, quella sua panza che spinge sotto la maglietta a deformare la scritta dello sponsor e quella proverbiale incapacità di staccare i tacchetti dal suolo che ne avevano segnato l’ultima parte della carriera. eppure io me lo sento dentro che prima o poi supermario risorgerà. come risorgeremo noi, perché adesso distendete pure i muscoli del culo e della faccia in previsione di una stagione tranquilla ma intanto giù nel profondo lo sapete che torneremo a castigarvi tutti quanti come vi abbiamo sempre castigato e come vi castigheremo sempre.

atroC.T.X.Z.B.tion

Non ce la faccio più!

Ma come C***O si fa a fare una legge per le coppie gay (P.A.C.S.) quando nel nostro Paese ci sono circa 20 milioni di famiglie ETERO che per andare avanti, per mantenere i propri figli, NON SANNO PIU' DOVE SBATTERE LA TESTA?

DITEMELO!

COME C***O SI FA?

Poi mi tocca pure leggere certe affermazioni:

"MILANO (Reuters) - Il governo appoggia il riconoscimento giuridico delle coppie di fatto senza discriminazioni sul loro orientamento sessuale ma senza equipararle alla famiglia.

E' quanto ha dichiarato il ministro delle Politiche per la famiglia, Rosy Bindi, rispondendo a una interrogazione della Lega nord alla Camera, che chiedeva se il governo volesse di fatto equiparare queste relazioni, che comprendono quelle omosessuali, alla famiglia tradizionale".


Fatemi capire bene...

Il ministro delle politiche per la FAMIGLIA ( parliamo di famiglia "VERA", quella ETERO, quella NATURALE, quella UOMO-DONNA) invece di PREOCCUPARSI DI TUTELARE LE FAMIGLIE, di studiare come far fronte ai problemi economici di tantissime famiglie disagiate, pensa a questa c***o di legge sui c***o di P.A.C.S.!

MA SIAMO PAZZI?

PENSATE AD ELIMINARE L'IVA SUI COSTOSISSIMI PANNOLINI PER NEONATI, SUL LATTE IN POLVERE, SUI VESTITINI!

CAZZAROLA, MA DEVO DIRVI IO COSA FARE?

LE NOSTRE FAMIGLIE MUOIONO DI FAME!!!

BASTAAAAA!!

MI HANNO STUFATO CON QUESTE STR*****E!

[Narrativa -1]

(...)
E arrivò il giorno della prassi, i professori si costituirono in Corpo Accademico e quindi in Confraprofessori, il Preside in pompa grande li passò in rivista e fece il saluto della bandiera, la milizia e i corpi speciali lanciarono un urrà unisono, squadriglie di caccia punteggiavano l'empireo, viva il re o di chi ne fa le feci.
In nome della patria augurò anche a nome del capo dello stato e dl procuratore alla cultura e inaugurò un anno d'ordine e tranquillità non contemplando eventuali disastri naturali indipendenti dalla loro volontà e comunque leniti da coercenti sottoscrizioni tricolori. I professori iniziarono i giorni delle spiegazioni, dividendo compartimentalmente i programmi e dissociando le discipline, operando una grossa lacerazione puritana tra materie scientifiche e letterarie, poi disinvolte separazioni tra spirito e materia, anima e corpo, uomo e donna.
Se il guardiano di italiano si situava nel Duecento quello di filosofia indagava sui presocratici, in biologia si era la diciannovesimo secolo e in arte al distacco contemplativo di una colonna sparita a causa di una imprecisata ribellione achea, i secoli erano stati sciolti come cani mastini dai signori del feudo, si azzannavano, gettavano il panico anche tra noi che scientificamente rifuggivamo dal campo minato delle nozioni. I professori andavano così predisponendo il terreno per una dittatura inequivocabile, fatta di codificate illusioni e presunte certezze semantiche.
"L'io", "idola tribus", "i binomi", "deduzione", "ei ei fu alalà" e altre mille "monadi" fiorirono come fiori del bene dalla bocca verace dei Costituiti e si rovescaiavano sui registri, sui banchi, sui nostri "pullover" innocenti come in fotografia.
A volte declamavano perfino bibliografie ministeriali, urlavano circolari, barrivano versi che dalla loro bellezza libera si piegavano inceneriti per la ripugnanza di entrare inopinatamente in tenere memorie che umiliate non tenevano a mente che la paura filologica. Le ormai prossime interrogazioni avrebbero maturato la superiorità della Confraprofessori, allora ci sarebbe stata visibile la violenza del sistema, la nostra vita sarebbe apparsa in un casellario elettronico, valutata dagli strumenti ciechi del potere in cifre presuntuosamente inappellabili; i guardiani di classe avrebbero acceso o spento la nostra collocazione sotto l'arco della storia su di un quadrante che al Reggente sarebbe apparso come il teatro morale di operazioni definitorie. (...)

da E arrivò il giorno della prassi - Vito Riviello
(Collana Euforbia diretta da Giorgio Patrizi)
Ed. Empiria, Roma 1999
(disegno di Rocco Grieco)

VITO RIVIELLO è nato a Potenza nel 1933 e vive a Roma. Il racconto "E arrivò il giorno della prassi" ha un taglio autobiografico e generazionale, ed è ambientato nella Potenza degli anni 50/60, dove un gruppo di giovanissimi studenti lotta contro il sistema cittadino piccolo-borghese. Una satira ironica e tragicomica sul mondo dei padri che si traduce in azione diretta e concreta all'interno della scuola, dove i professori sono costituiti in Corpo Accademico e Confraprofessori, attori tristissimi di un ambiente rigorosamente chiuso, repressivo e impassibile. Riviello ne descrive minuziosamente tutti i rituali e le sue farse quotidiane, l’incapacità di dialogare, di modificarsi, di essere autorevole. Soprattutto ne decreta la sconfitta e la crisi nel momento in cui "la resistenza" della Confraprofessori ricorre come azione coercitiva a un durissimo e accanito “interrogatorio” che sfocerà nella bocciatura finale del gruppo.
by Maria Pina Ciancio
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Anche Aries II necessita ogni tanto di relax...


Sullo sfondo: discoteca Kursaal, Lignano...

Per una settimana, Aries II va in "vacanza" a Lignano presso l'ospitale Circolo Derive Lignano.

Il turismo all'aria aperta, il turismo secondo natura sono oggi la meta e lo scopo di molti turisti itineranti. Non sempre però la natura si comporta gentilmente nei nostri confronti.
Non sto adesso ad affrontare questo discorso, ad indicarne le cause, ma me ne servo per introdurre un servizio che il Ministero degli Affari Esteri offre agli italiani dopo le ultime catastrofi.

"Dove siamo nel mondo" è un servizio del Ministero degli Affari Esteri che consente agli italiani che si recano temporaneamente all'estero di segnalare - su base volontaria - i dati personali, al fine di permettere all'Unità di Crisi, nell'eventualità che si verifichino situazioni di grave emergenza, di pianificare con maggiore rapidità e precisione interventi di soccorso. In tali circostanze di particolare gravità è evidente l'importanza di essere rintracciati con la massima consentita tempestività e - se necessario - soccorsi.

I dati raccolti in un database saranno utilizzati solo in casi di comprovate e particolarmente gravi emergenze come le grandi calamità naturali, gli attentati terroristici, le evacuazioni, etc.

Sito web: www.dovesiamonelmondo.it

Dagli Stati Uniti un Presepio Gay
NEW YORK - Polemizzando con chi vorrebbe legalizzare negli Stati Uniti le nozze gay un gruppo di studenti conservatori dell'Università del Texas a Austin ha allestito un finto presepio in cui, al posto di Giuseppe e Maria, ci sono un Gary e un Joseph e naturalmente non c'è un Gesu Bambino, ha dichiarato Tony McDonald, il presidente dell'organizzazione Young Conservatives dell'ateneo dove ha studiato anche Jenna Bush, la figlia del presidente George W. Bush.

Il presepio è stato ironicamente attribuito dai giovani conservatori all'American Civil Liberties Union, la maggiore organizzazione libertaria degli Stati Uniti "che appoggia la legalizzazione dei matrimoni omosessuali".
I Re Magi sono Marx, Lenin e Stalin "perché i fondatori dell'Aclu erano sostenitori del comunismo di stile sovietico".

fonte:
www.ansa.it

Sia che si definiscano "liberal" oppure "conservatori", i principali media sono grandi aziende, possedute da (e strettamente legate a) società ancor più grandi. Come altre imprese, vendono un prodotto a un mercato.
Il mercato è quello della pubblicità, cioè di un altro giro d'affari. Il prodotto è l'audíence. I media più importanti, quelli che stabiliscono le priorità a cui gli altri devono adattarsi, vantano un prodotto in più: quello di un pubblico relativamente privilegiato.
Abbiamo quindi delle grandi imprese che vendono un pubblico piuttosto benestante e privilegiato ad altre imprese. Non stupisce che l'immagine del mondo che esse presentano rifletta gli interessi ed i valori ristretti dei venditori, degli acquirenti e del prodotto.
Altri fattori intervengono a rafforzare questa stortura. I manager culturali (direttori, autorevoli editorialisti, eccetera) condividono interessi e legami di classe con i loro omologhi nello stato, nel mondo degli affari e negli altri settori privilegiati. Infatti, tra le grandi imprese, il governo e i media si verifica un continuo interscambio di personalità ai più alti livelli. La facilità di accesso alle massime autorità dello stato è fondamentale per poter conservare una posizione competitiva; le "soffiate" o le "indiscrezioni", per esempio, sono spesso invenzioni o distorsioni fabbricate dalle autorità con la collaborazione dei media, che fanno finta di non conosceme l'origine.
In cambio, le autorità dello stato esigono cooperazione e sottomissione. Anche gli altri centri di potere hanno i loro strumenti per punire le deviazioni dall'ortodossia: metodi che possono servirsi del mercato azionario o anche di un vero e proprio sistema di calunnia e diffamazione.
Il risultato, com'è ovvio, non è perfettamente uniforme. Per essere funzionari agli interessi del potere, il panorama mondiale che i media sono chiamati a rappresentare deve essere abbastanza realistico. E talora l'integrità e l'onestà professionale interferiscono con la missione suprema. I migliori fra i giornalisti sono, di solito, abbastanza consapevoli dei fattori che danno forma al prodotto dei media, e cercano di sfruttare tutte le aperture che trovano. Ne consegue che si può imparare molto da una lettura critica e scettica di quanto prodotto dai media.
I mass media sono solo uno degli elementi del più vasto sistema dottrinale: ne fanno parte anche i giornali di opinione, le scuole, le università, gli studi accademici eccetera. Oggi siamo particolarmente consapevoli del ruolo dei media, soprattutto di quelli più prestigiosi, perché essi sono stati esaminati diffusamente da coloro che analizzano criticamente le ideologie. Il sistema nel suo Complesso non è stato altrettanto studiato perché è difficile fare una ricerca sistematica. Ma ci sono ottime ragioni per ritenere che esso rappresenti gli stessi interessi dei media, come è lecito aspettarsi.
Il sistema dottrinale, che produce quella che viene chiamata "propaganda", quando la fanno i nostri nemici, mira a colpire due diversi bersagli. Il primo viene talvolta chiamato "classe politica": quel 20% circa di popolazione relativamente istruita, più o meno articolata, che svolge un qualche ruolo nel meccanismo decisionale. Che costoro accettino la dottrina è vitale, perché occupano una posizione tale da poter definire le direttive e l'attuazione dell'azione politica.
Poi c'è il restante 80% circa della popolazione. Sono i "semplici spettatori" di Lippman, di cui egli parla come del "gregge disorientato". Da loro ci si aspetta che obbediscano agli ordini e si tengano fuori dai piedi della gente importante. Sono il bersaglio degli autentici mass media: i giornali popolari, le situation comedy, il Super Bowl, eccetera.
Questi settori del sistema dottrinale servono a distrarre il popolo ancora grezzo ed a rafforzare i valori sociali fondamentali: la passivítà, la sottomissione all'autorità, la virtù suprema dell'avidità e del profitto personale, l'indifferenza verso gli altri, il timore dei nemici, reali o immaginari, eccetera. Lo scopo è di fare in modo che il gregge disorientato continui a non orientarsi. Non è necessario che si preoccupino di quel che accade nel mondo. Anzi, non è desiderabile: se dovessero vedere troppo della realtà, potrebbero farsi venire in mente di cambiarla.
Ciò non significa che i media non possano farsi influenzare dalla società civile. Le istituzioni dominanti - politiche, economiche o dottrinali che siano - non sono immuni dalle pressioni esercitate dall'opinione pubblica. Anche i media indipendenti (alternativi) possono svolgere un ruolo importante. Sebbene dotati (per definizíone) di scarse risorse, acquistano importanza allo stesso modo delle organizzazioni popolari: unendo le persone con risorse limitate che, interagendo tra loro, possono moltiplicare la loro efficacia e la loro comprensione - il che costituisce esattamente quella minaccia democratica tanto temuta dalle élite dominanti.

da Noam Chomsky "I cortili dello Zio Sam"

mi é venuta l'ansia del blogger.
devo scrivere qualcosa, qualsiasi cosa, altrimenti non si giustifica il numero di accessi.

cazzo cazzo cazzo cazzo cazzo!!!!


mi sento sollevato.

che bello essere in ufficio e non avere una cippa da fare....